Tommaso Serafini è un’eccellenza del nostro Liceo Classico: il suo 100 e lode all’Esame di Stato è lo splendido risultato che conclude il suo percorso al S.Orsola.
Gli abbiamo chiesto com’è andata.
Ti aspettavi il 100 e lode?
Non saprei bene come rispondere. Di sicuro sapevo che avrei potuto raggiungere il 100, ma ho sempre cercato di studiare non pensando a questo, non pensando al voto. Il voto è importante, è un riconoscimento di ciò che è stato fatto, ma non è tutto.
Come hai trovato le prove d’esame?
Devo dire che le prove scritte non si sono discostate dalle simulazioni che il Ministero ci ha proposto durante l’anno. Per quanto riguarda la prima prova ho preferito la tipologia A, ossia l’analisi del testo su un componimento poetico di Ungaretti: si trattava di una poesia bella e ricca di temi, sebbene alcune richieste di comprensione e analisi non fossero ben chiare.
Il passo di Tacito presente nella seconda prova non era eccessivamente complesso; le domande per il commento e il confronto tra i due testi, anche se non difficili, probabilmente erano troppo “scolastiche” e generali, tanto che non era semplice rispondere esaurientemente ad esse in appena 10/12 righe. Inoltre, il testo di Greco tradotto in italiano riportava lo stesso episodio narrato da Tacito in maniera pressoché identica, sicché questo non si prestava bene a un vero e proprio confronto con l’altro testo.
La prova orale ha richiesto una grande preparazione a monte. È un tipo di studio organico e non settoriale: senza di questo la prova non si sarebbe potuta sostenere in maniera adeguata. L’incognita era la fatidica scelta della busta, il percorso interdisciplinare ideato sul momento e l’esposizione di un percorso di alternanza scuola-lavoro a scelta.
Eri molto emozionato?
Non direi emozionante. Ho studiato insieme ad amici ogni giorno: forse questo è stato l’aspetto più interessante, bello e utile. Studiare insieme ad altre persone, anche se talvolta faticoso, è un grande aiuto.
E ora quali nuove sfide ti aspettano?
L’anno prossimo rimarrò a Roma e probabilmente mi iscriverò a lettere classiche. Sono pronto a lasciare il Sant’Orsola, consapevole del fatto che devo parte della mia formazione personale e umana a questa scuola.
In bocca al lupo da tutti noi, Tommaso!