Interviste ai 100 del S.Orsola: Jacopo Pelagalli

Jacopo 100

  • Di cosa hai parlato al colloquio d'esame? Raccontaci brevemente il tuo lavoro.
    Il mio colloquio di maturità è iniziato con un estratto del libro di Chiara Valerio “La matematica è politica”, che avevamo letto ad inizio anno che riguardava l’utilità della matematica nella vita di tutti i giorni, non solo come semplice argomento di conversazione, ma come strumento per migliorare il proprio ragionamento logico-deduttivo e sviluppare dibattiti tra individui. Per la prova di Italiano ho scelto la traccia che riportava l’intervento di Giorgio Parisi in occasione della Pre-COP26. Mi sentivo molto preparato sul tema in quanto, poco tempo prima, avevamo affrontato l’argomento nelle nostre lezioni di scienze e quindi avevo molto di cui discutere, essendo anche il tema di vitale importanza al giorno d’oggi.


  • Che cosa ti ha permesso di prendere 100?
    Il 100 è stato una conseguenza dello studio e della dedizione che ho impiegato negli anni, ma non era il mio obiettivo principale. È un importante traguardo e una grande soddisfazione, che non sarebbe stata possibile senza la collaborazione degli altri compagni di classe. Inoltre, la consapevolezza che questa fosse una tappa importante della mia vita, ma non il suo scopo, ha reso il tutto più naturale e meno complicato.


  • Del Liceo Classico S.Orsola: cosa porterai con te nei prossimi anni? Quale è il ricordo più bello e quale l'insegnamento più importante?
    In prospettiva sicuramente mi porterò nel cuore i miei compagni di classe e le vicende più divertenti avvenute tra i banchi di scuola, conscio che queste saranno irripetibili negli anni a venire.

    L’insegnamento che mi porto dentro e che alcuni professori mi hanno trasmesso è che l’alunno non viene definito dalla valutazione del momento, ma dal percorso che compie e matura negli anni.

  • Che consigli daresti a chi sta per iniziare il liceo al S.Orsola?
    Il consiglio che darei, per quanto non sia stato un amante delle materie classiche, è quello di non partire prevenuti davanti a quegli argomenti che sembrano essere sterili o noiosi, ma di cercare in questi un aspetto affascinante o quantomeno interessante, per il quale valga la pena studiare.


  • Cosa andrai a fare l'anno prossimo e perché?
    L’anno prossimo (veramente già a settembre!) andrò a studiare Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano; il greco e il latino non hanno mai fatto breccia nel mio cuore, mentre lo studio della matematica e della fisica mi ha sempre affascinato, e la possibilità di capire come queste si fondano per creare quelli che costituiscono la maggior parte degli oggetti che fanno parte della vita quotidiana, mi attira enormemente.


  • Cosa farai di bello quest'estate?
    Quest’estate proverò a riposarmi il più possibile e a concedermi qualche vacanza, cercando anche di prepararmi all’ingresso in università, per non ritrovarmi indietro su argomenti che non è stato possibile affrontare durante il corso dell’anno.

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