DICONO DI NOI: i genitori di Giulio e Luigi raccontano la scuola

Un giovedì di inizio giugno don Matteo scrive sul registro di classe delle due terze medie "sorpresa finale".

 

Giulio e Luigi i nostri due gemelli ci sperano proprio in un saluto l'ultimo giorno di scuola, a scuola. La sorpresa è il video della bella gita di febbraio a Milano, un piccolo balsamo per loro.

 

In mezzo, da febbraio a giugno, è accaduto ciò che nessuno nell'anno 2020 avrebbe mai immaginato: la pandemia che ha chiuso l'Italia, le scuole, l'isolamento a casa, le lezioni on-line.

 

Tutto ciò ha cambiato le priorità di Giulio e Luigi. Non più, o almeno non solo, la Playstation 5 ma un giorno, almeno l'ultimo delle scuole medie a scuola in presenza per salutare i propri compagni e i professori.

 

"Troppo rischioso" dicono i tecnici del ministero, e alla fine di maggio la decisione che anche l'esame di terza media, il primo esame ufficiale per i nostri millennials, sarà on-line.

 

Dopo un primo momento di delusione, della serie "è tutta una menzogna, è tutto inutile", inizia la fatica, il lavoro per questi ragazzi aiutati da noi genitori e dai loro professori: ogni circostanza della vita è degna di essere vissuta fino in fondo, perché anche attraverso questa il buon Dio ci può insegnare qualcosa. E così l'esame anche se sarà davanti a uno schermo è da rispettare, da temere e i professori che non si risparmiano nel rapporto con i ragazzi; tutto questo ce lo chiede la realtà che stiamo vivendo, i morti portati via con i camion, ma anche solo per Giulio e Luigi non poter abbracciare le sorelle maggiori bloccate fuori Roma e fuori Italia per lavoro.

 

Ora che è finito possiamo dire io e mio marito che l'esame ha avuto la sua dignità, un pò diversa dagli altri quattro fratelli che li hanno preceduti, non c'era l'intimità dell'ansia a scuola con i propri amici, ma l'ansia nell'intimità della cucina, non la paura di avere un abbassamento di voce per la prova orale ma il terrore che saltasse la connessione durante l'esame.

 

"Di fronte a qualcuno che fa fatica occorre la presenza di un altro uomo" diceva San Giovanni Paolo II.

 

Noi pensiamo che i nostri due gemelli insieme ai loro amici abbiano fatto esperienza di questa presenza grazie ai loro professori e a guardarli ora dopo tutta questa vicenda straordinaria ci sembrano cresciuti, proiettati verso l'adolescenza.

 

 

 

Luca e Simona Della Giovampaola

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SECONDARIA DI I GRADO